Dagli Appenni alle Ande short copia Nel 1886 lo studioso A. Tommasi trovò presso Agnano un’orma di tipo rettiliano (mano e piede) che, non sapendo a che animale appartenesse, nominò semplicemente Ichnites (cioè orma fossile) verrucae. Questo reperto, ancora conservato al Museo di Paleontologia di Firenze, venne riconosciuto molto più tardi esser stato lasciato da un Dinosauro primitivo, datato circa 200milioni di anni: un’orma tridattile tipica dei dinosauri carnivori, più precisamente appartenente a un dinosauro di piccole dimensioni chiamato Grallator. Questa, fino al 1940, è stata l’unica traccia di dinosauri in Italia. Ma negli ultimi decenni numerosissime nuove scoperte si sono susseguite: orme (in tutta Italia, dal Nord al Sud, compresi nuovi ritrovamenti presso La Spezia e sul Monte Pisano) ma anche interi scheletri, talora in splendido stato di conservazione (come il “cucciolo” noto col nome di Ciro e proveniente dal Sannio).

La tradizione “dinosauriana” delle ricerche sul Monte Pisano si è recentemente arricchita con la spedizione organizzata dal prof. Walter Landini (allora Direttore del Museo) in Patagonia, territorio ricchissimo di resti dinosauriani, tra cui l’Argentinosaurus, uno dei Dinosauri più grandi al mondo. Nella spedizione del Museo in Patagonia sono stati trovati  i resti di vari individui erbivori attribuiti al gruppo dei Titanosauri, lunghi circa 20 metri e datati al Cretaceo inferiore, tra 90 e 100 Milioni di anni.

Dal Monte Pisano alla Patagonia: “Dagli Appennini alle Ande”. E questo sarà il titolo della conferenza che terrà domenica 29 settembre (alle ora 10 presso il Museo di Storia Naturale di Calci), il prof. Walter Landini (ordinario di Paleontologia e Paleoecologia all’Università di Pisa), organizzatore e principale protagonista della spedizione in Patagonia.

L’invito è esteso a tutti gli interessati.