Di paracaduti e di musei
Lo scambio di esperienze e conoscenze, si sa, è sempre motivo di crescita per un museo.
Oggi vi raccontiamo dello scambio che il nostro Museo ha avuto con il Museo storico delle Aviotruppe che ha sede a Pisa e nel quale una nostra delegazione è stata in visita in questi giorni.
Il Museo delle Aviotruppe è organizzato in 15 sale che ripercorrono, in ordine cronologico, la storia del paracadutismo in Italia.
Nelle prime sale si scopre subito che già Leonardo Da Vinci nel 1485 elabora quello che fu il primo paracadute a struttura rigida della storia e ne lascia disegno e appunti nel foglio 381 del “Codice Atlantico”. Nella nota che accompagna il disegno, Leonardo scrive che mediante il suo paracadute “ognuno si potrà gittare da qualsiasi altezza senza alcun rischio”. In realtà, con molta probabilità, Leonardo non mise mai in pratica il progetto.Tra i primi tentativi sperimentali di utilizzo di un paracadute si cita Fausto Veranzio da Sebenico, che nel 1616 si lancia da una torre a Venezia atterrando incolume, mentre nel 1799 i fratelli Garnerin eseguono lanci con paracadute senza struttura portante rigida.
Il paracadutismo militare italiano nasce invece durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1917, con il tenente Hardouin di Gallese che per primo si lancia da una quota di 1.200 metri da un pallone aerostatico.
Da qui in poi, attraversando le sale si scopre la storia del paracadutismo militare in Italia fino ai giorni nostri, grazie ai circa 3000 reperti esposti, tra cui diversi modelli di paracaduti, uniformi, riproduzioni in scala di velivoli, distintivi, oggetti comuni del soldato e documenti autentici. Oggetti raccolti nel tempo o donati al Museo dai reduci o dai loro familiari che permettono di immaginare la vita dei soldati dalla Prima Guerra Mondiale fino a oggi. Molto interessanti i diorami in cui questi oggetti vengono inseriti nel loro contesto di utilizzo.
Un autentico viaggio nel tempo, arricchito dalla spiegazione e dai racconti dei curatori, grazie al cui impegno il Museo sta continuando a crescere.
P.S.
Per chi è interessato a questo link è possibile scaricare la brochure del Museo.
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