Dinosauri antichi e moderni
Da giovedì 18 luglio il Museo ha una nuova esposizione: quella dedicata all’Evoluzione degli Uccelli.
La nuova sala si trova al piano terra in continuità con gli spazi dedicati ai dinosauri e la scelta non è stata casuale: gli uccelli, infatti, altro non sono che quel gruppo privilegiato di dinosauri i cui antenati sono sopravvissuti alla grande estinzione della fine dell’Era Mesozoica. Anche se può sembrare strano, tutte le caratteristiche che noi siamo soliti associare agli uccelli, fra cui penne e piume, ali e volo, nidi e uova, appartenevano già ai dinosauri ed è proprio in quanto dinosauri che i “nostri” uccelli le hanno ereditate, anzi è probabilmente proprio in virtù di queste che si sono salvati dall’estinzione.
La nuova esposizione si articola in due settori: nel primo, 19 modelli a grandezza naturale accompagnano i visitatori nel lontano Mesozoico mostrando loro, da un lato, quei dinosauri non-aviani (cioè non ancora uccelli) che però già presentano fondamentali innovazioni come ossa cave, furcula, piume, penne, cranio alleggerito, cura del nido, ali e volo e, dall’altro, dando un’idea della diversità degli uccelli propriamente detti (cioè dinosauri aviani) nel corso del Mesozoico. Infatti se alla fine di questa Era non tutti i dinosauri si estinguono, neppure tutti gli uccelli sopravvivono: e sono molti i gruppi di uccelli mesozoici a non condividere la felice sorte dei progenitori degli uccelli moderni
Nel corso della nostra Era geologica, il Cenozoico, questi sopravvissuti daranno vita ad una fantastica radiazione che porterà alla straordinaria diversità attuale con 11.000 combinazioni diverse di becchi, zampe, ali e colori. Questo panorama spettacolare è presentato nel secondo settore della nuova esposizione, quella dedicata alla biodiversità degli uccelli attuali che espone circa 400 esemplari naturalizzati appartenenti a tutti i gruppi sistematici noti (meno due endemici del Madagascar). I reperti, determinati da ornitologi esperti ed accuratamente restaurati, appartengono in parte alla collezione storica del Museo raccolta da Paolo Savi nella seconda metà dell’ottocento e in parte alla collezione Barbero di recente acquisizione.
Infine alzando gli occhi il visitatore sarà sorpreso da un suggestivo volo di specie grandi e piccole, più o meno comuni nelle nostre zone, che ci ricordano come gli uccelli, moderni dinosauri, siano sempre presenti nelle nostre giornate, guardandoci dall’alto.
C.S.
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