Il giallo del biacco
Per chi non se ne fosse accorto, siamo in estate!
Difficile non notarlo, date le temperature e, per i fortunati dotati di un condizionatore, le repliche della Signora in Giallo in onda in TV.
Qualche giorno fa, però, è stato il Museo stesso a essere teatro di una morte misteriosa. Mentre si aggirava nei dintorni in cerca di animali vivi da misurare e monitorare, il nostro erpetologo M.A.L. Zuffi è stato apostrofato da un contadino che lo ha condotto alla carcassa di un biacco morto di recente, tanto da essere in perfetto stato di conservazione nonostante il caldo.
Quando si osserva una politica rigorosa come quella del Museo (mai uccidere animali a scopo scientifico) è più unico che raro avere l’opportunità di esaminare un esemplare in uno stato così eccellente: nella maggior parte dei casi la dissezione avviene su campioni storici sotto alcol, nei quali i colori e, a volte, le proporzioni degli organi interni sono state pesantemente alterate, o su cadaveri deteriorati dal tempo e dalle intemperie.
Nel praticare l’autopsia su questo biacco, invece, sono emersi ben visibili tutti gli organi interni: il polmone stretto e allungato e collassato, lo stomaco, il fegato di forma allungata, come è lecito aspettarsi. Ad attirare la mia attenzione è stata la lunghissima serie di costole, composta da ossa sottili come capelli: è attraverso di esse, o meglio, attraverso le vibrazioni che questo sensibilissimo strumento recepisce dal terreno, che il biacco è in grado di sentire.
E a tutte le ragazze che si ossessionano in vista della prova costume, una notizia: persino il sinuoso biacco presenta un discreto e ben visibile accumulo di massa grassa in corrispondenza dell’addome. Non si direbbe, vero? E allora anche voi non preoccupatevi.
Il biacco era un maschio di giovane età, quindi si può escludere che sia morto di vecchiaia. Tutti gli organi interni erano in un perfetto stato, e anche il corpo non presentava segni di lesioni né di traumi: per questo motivo, è stato impossibile stabilire la causa della sua morte. Un campione del contenuto del suo intestino sarà analizzato per cercare di stabilire se aveva contratto qualche infezione o se aveva ingerito cibo avvelenato.
L.B.
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