Galleria dei mammiferi

La sezione dedicata ai mammiferi occupa i due piani superiori del Museo.

Il primo piano ospita la Galleria dei mammiferi e la Sala degli archeoceti, mentre il secondo piano ospita la Galleria dei cetacei.

La Galleria dei mammiferi, organizzata secondo un criterio sistematico, ospita esemplari facenti parte sia della collezione storica del Museo, che di recenti acquisizioni, principalmente la collezione Barbero.
Con quasi 300 esemplari in mostra, l’esposizione vuole dare un’idea dell’enorme biodiversità dei mammiferi nel mondo e sensibilizzare alla salvaguardia degli ambienti naturali e alla conservazione delle specie in natura, spesso minacciate dall’azione dell’uomo. Ad ogni esemplare è infatti associato un cartellino che riporta lo stato di conservazione di ciascuna specie in natura, evidenziando quindi se si tratta di un animale a rischio di estinzione.

La prima sala è dedicata principalmente a monotremi, marsupiali e carnivori.
Il percorso inizia dai mammiferi con caratteristiche più primitive: i monotremi (ornitorinco ed echidna), che abitano l’Australia e la Nuova Guinea e che sono gli unici ad avere il becco e a deporre le uova; i marsupiali, caratterizzati, salvo rare eccezioni, dalla presenza del marsupio all’interno del quale i piccoli terminano lo sviluppo; gli xenartri (bradipi, formichieri e armadilli, questi ultimi facilmente distinguibili grazie alla tipica corazza articolata) e i folidoti, cioè i pangolini, che abitano l’Africa e l’Asia e sono rappresentati soltanto da otto specie viventi.
Tra i marsupiali è possibile osservare alcune delle specie australiane più note come il canguro gigante, il koala e il vombato, oltre a specie americane come l’opossum della Virginia. Sono inoltre presenti alcune specie a rischio estinzione come il numbat e il bilby maggiore.
Uno spazio significativo dell’allestimento è poi dedicato all’ordine dei Carnivori, ed in particolar modo ai felidi, con varie specie tra cui il leone, la tigre, il giaguaro, il ghepardo, il puma, varie specie di linci, ma anche felidi di piccole dimensioni come il margay, l’ocelot e il gatto delle sabbie. Oltre ai felidi, nella parte dedicata ai Carnivori, si trovano anche gli orsi, le iene, i carnivori marini (otarie e foche), i canidi (tra cui il licaone e il coyote) e i carnivori di piccole dimensioni come il tasso, la genetta, la faina e la moffetta.

La seconda grande sala è dedicata agli ungulati e rappresenta certamente il fiore all’occhiello dell’allestimento per la grande quantità e la varietà di specie presenti.
Sono definiti ungulati i mammiferi che poggiano il peso corporeo sulla punta delle dita e che hanno modificato le unghie in zoccoli. Si dividono in artiodattili, che hanno un numero pari di dita e il cui peso è sostenuto dal terzo e quarto dito e perissodattili, che hanno un numero dispari di dita almeno nelle zampe posteriori e il cui peso è sostenuto dal terzo dito.
Tra gli artiodattili sono abbondantemente rappresentati i bovidi, tra i quali è possibile vedere l’eland, la più grande antilope esistente e numerose altre specie di antilopi e gazzelle, oltre a bisonti e bufali; e i cervidi, tra i quali alcuni esemplari a rischio estinzione come il sambar e la renna o addirittura estinti in natura come il cervo di Padre David. Inoltre sono presenti l’ippopotamo, il tragulo di Giava, l’antilocapra, il mosco, il guanaco e alcuni suidi come il babirussa o il facocero.
I perissodattili sono rappresentati da due esemplari di zebra, la zebra del Capo e la zebra di Grant, dal tapiro, e da due rinoceronti, un maschio di rinoceronte bianco ed un rinoceronte nero.

La terza sala è interamente dedicata ai primati.
La prima parte dell’allestimento fornisce un’idea completa della sistematica di questo gruppo, della biodiversità dei primati nel mondo e dello stato di conservazione delle specie in natura. All’interno delle vetrine si possono osservare alcune specie particolarmente rare e a rischio critico di estinzione come il vari bianconero, il murichi settentrionale, l’aluatta bruna, il cinopiteco e il tamarino edipo.
La seconda parte dell’allestimento comprende cinque grandi diorami con la ricostruzione degli ambienti naturali dove vivono i primati: la foresta sudamericana, le zone di foresta e di savana africane, la foresta spinosa del Madagascar dove vive il famoso lemure dalla coda ad anelli, l’ambiente dell’India Sud Occidentale e infine le foreste del Borneo, gravemente minacciate dalla deforestazione ad opera dell’uomo.