Sala dei dinosauri
Attualmente l’esposizione dedicata ai dinosauri è visitabile solo in parte, a causa dei lavori di riparazione dei tetti che hanno richiesto l’allestimento di un cantiere nel cortile prima occupato dai grandi scheletri di amargasauro e carnotauro.
La replica dello scheletro del dinosauro carnivoro, Carnotaurus sastrei, è stata spostata nel cortile d’onore, mentre quella dell’erbivoro, Amargasaurus cazaui, è in fase di restauro.
In corrispondenza della parete di fondo del cortile è visibile la ricostruzione di una piana di nidificazione di Saltasauri,dinosauri quadrupedi lunghi circa sei metri che abitarono il sud America 80 milioni di anni fa. Questi dinosauri erbivori vivevano in grandi branchi e sono qui rappresentati nell’atto di difendere i propri nidi dai predatori.
Dal cortile si entra nella sala in cui è illustrato il processo che inizia col ritrovamento di un fossile e attraverso il suo restauro paleontologico porta fino alla sua esposizione nel museo.
Nella ricostruzione a grandezza naturale di un sito di scavo nella lontana Patagonia (Argentina) sono documentate le fasi di scavo e recupero dei fossili mentre nell’adiacente laboratorio di restauro vengono presentate le tecniche di restauro dei fossili. È così possibile seguire il percorso di un fossile dal momento della sua scoperta, alla completa ricostruzione ed alla sua eventuale duplicazione con la produzione del calco.
Lo stesso dinosauro che vediamo affiorare dallo scavo lo ritroviamo, infatti, montato in posizione di vita sull’altro lato della sala: si tratta di un kritosauro, appartenente al gruppo dei dinosauri dal becco d’anatra e testimone della grande estinzione avvenuta 66 milioni di anni fa.
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