“Opere d’arte” per raccontarsi

E’ da tempo dimostrato come i Musei, da sempre caratterizzati da una forte connotazione culturale, svolgono un importante ruolo a tutti i livelli della società permettendo anche l’integrazione delle persone fragili nel tessuto delle relazioni sociali.

Seguendo con attenzione le esperienze attivate nel nostro Museo nell’ambito del progetto “La natura tra le mani”, dedicato a persone con Alzheimer e ai loro caregivers, si è notato come il patrimonio culturale sia in grado di “parlare” alla memoria a lungo termine e possa riuscire ad estrapolare quello che le persone con demenza hanno dentro, ma che spesso non riescono ad esprimere. Il progetto si prefigge di creare nuove modalità di espressione e comunicazione cercando di mantenere le persone con Alzheimer o con demenza senile all’interno delle trame delle relazioni sociali e culturali.
Emerge che i benefici dei percorsi in Museo possono andare ben oltre la visita stessa, l’umore e l’autostima migliorano, riducendo progressivamente lo stato d’ansia durante lo svolgimento dell’attività. Per tutti i partecipanti, compresi i caregivers, le esperienze in Museo, in forma di percorsi e di atelier creativi, diventano un’opportunità per socializzare e vivere serenamente un’esperienza lontano dalla routine quotidiana.
Le attività creative in cui si può dare libero sfogo alla fantasia, offrono, infatti, molti stimoli di diversa natura, semplificando lo scambio d’idee e incoraggiando il recupero di memorie ed esperienze personali.

Durante gli incontri nascono storie, poesie e racconti, dove il soggetto narrato è uno degli oggetti fra i più significativi e appariscenti dell’allestimento museale che acquisisce un nuovo significato ricco di punti di vista differenti e suggestioni.
Parallelamente a questo genere di attività di tipo narrativo, che prende il nome di time-slip, da quest’anno è stato possibile svolgere anche attività di tipo handmade che incoraggiano le persone all’utilizzo delle mani nella manipolazione di svariati materiali che con i colori, gli odori, le texture, smuovono nella persona con demenza possibilità creative e di espressione artistica.
Il primo incontro di questo tipo è stato fatto sulla “pittura rupestre”, è stato condotto da educatori museali esperti e ha visto coinvolti gli ospiti delle RSA “Villa Sorriso” di Pontedera (Pi), RSA “San Giuseppe” di Pontedera e RSA “Dr. Giampieri” di Ponsacco (Pi) coadiuvati dalle rispettive animatrici geriatriche e dai volontari.
Il laboratorio è stato svolto nella Sala dell’evoluzione dell’uomo, in cui sono esposti alcuni diorami che segnano le tappe fondamentali della nostra evoluzione. Tra questi è stato scelto di focalizzare l’attenzione sul pannello dedicato all’arte rupestre. La tavola si è dimostrata particolarmente adatta allo scopo, le grandi dimensioni, lo spazio circostante, l’illuminazione, ma soprattutto i soggetti rappresentati hanno da subito stimolato la fantasia e la creatività dei nostri ospiti. L’ispirazione nata dall’osservazione delle scene di vita degli animali preistorici dei cavalli, dei rinoceronti, degli uri, rappresentati singolarmente o in atteggiamenti realistici, ha permesso a ogni partecipante, di realizzare la propria “opera d’arte”, rielaborando inventando o semplicemente copiando ciò che ha potuto ammirare al Museo.
Ne sono nate opere ricche di significato, non tanto per la rappresentazione in sé e per sé, quanto per il “valore” che ogni “artista” ha riconosciuto al lavoro realizzato.
I partecipanti hanno poi regalato la loro interpretazione, la loro idea dell’opera realizzata, sfruttando questa come un mezzo per parlare di se stessi, della vita passata, delle persone che vivevano e vivono con loro attraverso un racconto ricco di emozioni e suggestioni e dando anche un titolo all’opera realizzata:

Fulvia: “E’ come il prete di Sant’Ermo”

Gino: “Tempi medievali e la Natura”

Silvia e Federica: “La fuga”

Giovanna: “La lontananza”

Anna: “Aiuto speciale”

Olga: “Miseria”

Annamaria: “Principiante”

Antonietta: “Il lavoro: vanno tutti a lavorare”

Learco: “Learco”

A questa prima esperienza hanno partecipato Anna, Olga, Learco, Anna Maria, Maria Antonietta, Gino, Lidia, Giovanna, Fulvia, Antonietta, Silvia, Federica, Riccardo, Carla, Ilaria, Roberta, Angela, Rosa e Marcella.

Con queste esperienze il Museo di Storia Naturale conferma di essere non solo un contenitore di conoscenza scientifica, ma anche luogo d’incontro, di socializzazione, relazione e benessere fisico e mentale.

M.P. e A.D.

 

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