Sala dell’evoluzione degli uccelli

La sala dell’evoluzione degli uccelli si trova al piano terra in continuità con gli spazi dedicati ai dinosauri, come suggerito dalla loro storia evolutiva: gli uccelli, infatti, sono quel gruppo privilegiato di dinosauri che sopravvisse alla grande estinzione che segnò la fine dell’Era Mesozoica. Anche se può sembrare strano, tutte le caratteristiche che noi associamo agli uccelli, come penne e piume, ali e volo, nidi e uova, erano già presenti in uno o più gruppi di dinosauri ed è proprio in quanto dinosauri che gli uccelli di oggi le hanno ereditate, anzi è probabilmente proprio in virtù di queste che si sono salvati dall’estinzione.

Nel primo dei due settori in cui si articola la sala, 19 modelli a grandezza naturale accompagnano i visitatori nel lontano Mesozoico mostrando loro, da un lato, quei dinosauri non-aviani (cioè non ancora uccelli) che però già presentano fondamentali innovazioni come ossa cave, furcula (un osso formato dalla fusione delle clavicole che negli uccelli serve per rinforzare il torace durante il volo), piume, penne, cranio alleggerito, cura del nido, ali e volo e, dall’altro, la grande diversità degli uccelli propriamente detti (cioè dinosauri aviani) nel corso dell’Era Mesozoica.

Ma è nella nostra Era geologica, il Cenozoico, che la diversità degli uccelli esplode in 11.000 combinazioni diverse di becchi, zampe, ali e colori e questo panorama spettacolare è presentato nel secondo settore dell’ esposizione, quella dedicata alla biodiversità degli uccelli attuali. Qui si trovano quasi 400 esemplari naturalizzati appartenenti alla quasi totalità dei gruppi oggi noti. I reperti, determinati da ornitologi esperti ed accuratamente restaurati, appartengono in parte alla collezione storica del Museo, raccolta da Paolo Savi e Sebastiano Richiardi nell’ottocento, e in parte alla collezione Barbero di recente acquisizione.

Infine, alzando gli occhi, il visitatore sarà sorpreso da un suggestivo volo di specie grandi e piccole, che ci ricordano come gli uccelli, moderni dinosauri, siano sempre presenti nelle nostre giornate, guardandoci dall’alto.