Storie in valigia
Non racconti una storia solo a te stesso.
C’è sempre qualcun altro. Anche quando non c’è nessuno.
Margaret Eleanor Atwood
C’è una bella inquadratura, fatta in una limpida mattina d’inverno, che mostra una donna in mezzo al cortile d’onore della Certosa. Passeggia accanto a quella che sembra una linea di unione tra luce e ombra. Ha un lungo cappotto rosso e scarpe che paiono di un’altra epoca. Attraversa il cortile, incamminandosi verso l’ingresso del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.
Poco dopo incontrerà una valigia e la aprirà. Dalla valigia usciranno storie che ci porteranno in un mondo fatto di reperti, persone, luoghi.
Perché entrare in un Museo è entrare in un altro mondo, un mondo fatto di storie infinite: alcune di queste sono custodite dalle collezioni, altre da chi il museo lo vive e lo ha vissuto nel passato, altre ancora dagli stessi reperti che evocano narrazioni lontane.
Spesso queste storie restano solo nella memoria delle persone, come se fossero chiuse in una vecchia valigia polverosa.
E’ nato così il progetto “Storie in valigia”: con l’idea di ridare vita a storie poco conosciute, nascoste o dimenticate. Un progetto che ci porta in Oceania, in Argentina, in foreste di bambù e nel territorio di Calci. Che racconta di antilopi ottocentesche e di nuovi allestimenti, di ricerche e di laboratori, di scavi paleontologici e di dinosauri, di cinghiali e di dromedari, di pesci, di insetti, di presepi, e perfino di cuori di giraffa!
Queste storie, pubblicate periodicamente su Facebook e Instagram nella rubrica “Storie in valigia”, sono raccolte tutte sul canale Youtube del Museo. Vi invitiamo a scoprirle.
S.B.