Verso la scienza, gallery
Cinque grandi miti
Il Ciclope, gigante con un occhio solo che viveva nelle grotte, deriva dai crani di elefanti nani vissuti circa 500.000 anni fa in Sicilia; il foro d’uscita della proboscide era ritenuto l’orbita di un unico occhio. Molte rappresentazioni di Draghi derivano dal ritrovamento di ossa di grandi mammiferi vissuti durante le glaciazioni come l’orso delle caverne e il rinoceronte lanoso. Le orme del Diavolo, impronte a tre dita lasciate sulla roccia, sono in realtà impronte fossili di piccoli dinosauri bipedi. Il Grifone, creatura alata con becco d’uccello che custodiva oro nel nido, deriva dai resti scheletrici e dai nidi dei dinosauri protoceratopi trovati in Mongolia in terreni ricchi di pepite d’oro. L’Unicorno, cavallo con un lungo corno sulla fronte, deriva sia dall’uro, grande bue estinto nel ‘600 e raffigurato nei bassorilievi della Mesopotamia di profilo e quindi con un solo corno visibile, che dalle zanne di elefante e dai denti di narvalo ritrovati isolati.
Magiche virtù
La prima vetrina espone alcuni tipi di fossili usati in passato come potenti talismani o come ingredienti per pozioni alchemiche. Così l’ambra, creduta urina di lince rappresa e chiamata “Lincurio” o prodotta dalle lacrime delle fanciulle; i nummuliti, organismi unicellulari fossili con guscio calcareo, ritenuti monete pietrificate o resti di lenticchie; le placchette che formano lo stelo dei gigli di mare considerate raggi di sole materializzati e i denti di squalo chiamati “glossopetre” creduti punte di fulmini materializzati.
Verso la Scienza
La seconda vetrina ci conduce all’origine del pensiero scientifico moderno, passando dalla Teoria aristotelica a quella diluviale. Fino all’inizio del ‘400 il pensiero dominante era quello di Aristotele il quale aveva interpretato i fossili come maldestri tentativi della natura di copiare esseri viventi o parti di essi; così ad esempio le ostriche fossili erano credute orecchie, i modelli interni di molluschi bivalvi cuori e i denti fossili di elefanti mani. La cosiddetta Teoria Diluviale, invece, sosteneva l’origine organica dei fossili, considerandoli resti di organismi vissuti prima del Diluvio Universale, così, nel 1726, uno scheletro di salamandra gigante fu erroneamente attribuito ad un bambino morto durante il Diluvio (Homo diluvii testis).
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