Attività Alzheimer 2022
Progetto Miti, meraviglie e animali sorprendenti: un fantastico ritorno al Museo
Miti, meraviglie e animali sorprendenti: un fantastico ritorno al Museo è un progetto d’inclusione per le persone con Alzheimer, realizzato in collaborazione con il centro diurno di Mantenimento San Zeno di Pisa, gestito dall’Associazione La Tartaruga e con il Sistema MTA – Musei Toscani per l’Alzheimer.
I miti e le creature della mostra “Mythos: creature fantastiche” e le bellezze della speciale Wunderkammer o “Camera delle Meraviglie” del Museo sono stati i protagonisti delle tre giornate e sono stati scelti perché perfetti per sorprendere ed emozionare i nostri ospiti e per suscitare la loro immaginazione.
Nel primo incontro (6 giugno 2022) gli ospiti hanno visitato la mostra “Mythos”, guidati dall’operatrice museale Marcella Parisi e accompagnati dall’operatrice geriatrica Ilaria Filippeschi. Abbiamo osservato i personaggi fantastici e mitologici, soffermandoci davanti al gigantesco drago che è stato spunto principale per la scrittura di un breve racconto fantastico, secondo la tecnica del timeslips, sul drago presente in mostra.
BELVA! IL DRAGO NON DORME MAI!!
È un drago! Sputa fuoco e vola! Ricorda un rettile… se proprio lo dobbiamo catalogare, ricorda i grandi rettili mai esistiti. Tiene il fuoco nello stomaco… e aveva l’ulcera! Senz’altro è un carnivoro, gli ci vole una mucca alla volta… e per cucinarla non ci sono problemi, la cucina lì per lì, se la arrostisce un pochino.
Sarebbe un ottimo animale da guardia, non in un giardino! Ma davanti a un carcere o forse davanti a qualche grande castello. Chissà se aveva “moglie”, … perché di sicuro è un maschio eh… È CORNUTO! Forse è arrabbiato perché non ha ancora trovato la dragonessa! Ma d’altronde è esigente!
In questo momento è rilassato, sta riposando sdraiato davanti al suo castello, però è vigile, l’occhio è aperto e il collo è teso. Qualcosa l’ha svegliato e adesso è incavolato nero! E’ stato il grifone a svegliarlo … e quando se ne accorge pensa “questo qui lasciamolo perde… lo schiaccio subito con il codone!”
Non ha paura di quell’uccellaccio, anzi si ributta giù e … dorme!!
Il secondo incontro (13 giugno 2022) è stato svolto nella Camera delle meraviglie, dove gli ospiti hanno osservato da vicino oggetti e manufatti, strani ed esotici, di luoghi ed epoche diverse. Dopo la visita guidata, abbiamo scelto tutti e tutte insieme un oggetto particolare che ha ispirato una nuova storia, sempre secondo la tecnica del timeslips.
UN MONDO IN UNA STANZA
Un mondo in una stanza… sembra di stare nel mare e le cose che ci stanno dentro sembrano galleggiare intorno a noi come se ci fossero dei resti di animali preistorici. Gli uccelli… appollaiati intorno all’acqua… tutto il mondo in una stanza. Sul soffitto coccodrilli a pelo d’acqua! C’è anche il Pavone, che si porta dietro quel codone, ma quando lo apre la natura gli ha fatto un bel regalo. Grosse uova, di sicuro non sono di gallina, sennò povera gallina! Ne vedo una marrone, sarà di cioccolato. Tanti uccellini come quelli che da piccoli si vedevano svolazzare tra gli alberi.
Tra queste meraviglie c’è anche un paio di occhiali, rotti per giunta! Forse il padrone di questi occhiali ha raccolto tutti questi oggetti e alla fine li ha lasciati come firma. Si saranno torti battendo in un corno!
Federico da Montefeltro, detto il Sognatore, questo il nome del ricercatore con gli occhiali, altro bello e che voleva rappresentare l’universo con oggetti che raccontassero qualcosa. Un uomo coraggioso e tenace, una persona appassionata e d’iniziativa al quale le persone portavano i loro oggetti per sapere se erano degli di stare qui in questa collezione oppure no. Ma forse questi occhiali sono solamente di qualche visitatore e a noi c’hanno fatto volare con la fantasia!
Il terzo incontro (20 giugno 2022) ha previsto un’attività creativa e manuale che consisteva nell’allestimento di una “Camera delle meraviglie”: con oggetti strani e materiali di luoghi e epoche diverse, ogni gruppo di ospiti ha allestito la propria personale “Camera”. Essendo stata un’attività pratica basata tutta sui sensi, non è stata creata nessuna storia.
Gli appuntamenti sono ripresi dopo la pausa estiva, in occasione del Mese Mondiale dell’Alzheimer, con il quarto incontro del 19 settembre 2022, dal titolo “La storia del museo”. Gli ospiti sono stati accolti nella Galleria Storica dove hanno osservato liberamente i vari reperti ottocenteschi, per poi concentrare la loro attenzione su un diorama realizzato nel 1924 che rappresenta una scena di caccia al cinghiale che è stato lo spunto principale per la scrittura di un breve racconto fantastico, ricco di memorie d’infanzia ed echi del passato, secondo la tecnica del timeslips.
LA VITA È QUESTA, LA RUOTA GIRA
Il cinghiale è un animale selvatico che è abituato a stare a San Rossore, c’ha l’occhio cattivo e questo se ti carica, anche se non ti ammazza…questo cinghiale è qualcosa, avrei paura, dovrei essere protetto bene. Per lui ci vorrebbe un cannone perché con i fucili normali rimane sempre vivo. C’è qualcosa che qualcuno ha scagliato, una lancia che non sembra dritta, sembra vada un po’ storta ed è spezzata: la forza che ha opposto l’animale è stata tanto forte da spezzare la lancia, tanto si è dibattuto. chissà se un altro animale gli è andato in soccorso, anche se dove ci sono i cani ci sono anche le persone, se c’è il cane ci deve essere un gruppo di persone dietro. Il cacciatore è vicino, nella direzione dove guarda il cinghiale, tanto lontano non è.
C’è un altro cane che sta dando un morso in un orecchio al cinghiale per allontanarlo. I cani si chiamano Fido e Fritz ed i cani si sacrificano per il padrone, fanno quello che gli chiede, a furia di stare col padrone il can sa quali sono le sue esigenze. Il cacciatore deve stare ben protetto da un capanno o un muro perché questo è un bestione ferito che fa del male. Forse il cacciatore vuole ora ammazzare l’animale per salvare il cane altrimenti il cinghiale lo mangia ma deve avere un fucile sennò lo mangia in quattro e quattr’otto e con le ferite è diventato più feroce.
C’è tanta sofferenza ma la vita è quella e ognuno agisce come sente, anche se in effetti è una scena abbastanza normale: il cinghiale mangia un altro animale.
Al Sud noi andavamo a caccia di uccelli ma la preda era di tutt’altro tipo. Io il cinghiale non l’ho mai mangiato, c’era selvaggina generalmente pennuta ed era quella che preferivano anche i miei fratelli.
Invece a Realdo sulle Alpi Marittime ci sono i cinghiali e mettevano i cartelli che indicavano l’inizio della caccia. Li abbiamo visti che scendevano dal bosco, attraversavano la strada e andavano a bere al torrente, tutti in fila con i piccoli. Mio padre era del 1897 e quando avevo 10 anni andava alla caccia al cinghiale e partiva con una moto con un sidecar. Era una carne speciale e la dividevano in parti. Il cinghiale mi piace mangiarlo al ristorante, cacciato da qualcun altro. Per cucinarlo ci vogliono almeno due giorni. Il primo giorno va marinato nel vino e poi con le olive e la polenta è perfetto. Qui ce n’è di ciccia, è una cosa di lusso, è quasi un discorso da aperitivo…
Durante il quinto incontro (26 settembre 2022) dal titolo “Gli orsi: simpatici giganti”, i partecipanti hanno svolto una attività nella Sala degli Orsi: dopo una breve visita guidata si sono concentrati su alcuni esemplari di specie diverse e, interpretandone la postura e l’espressione, hanno creato una storia fantastica sul tema della volubilità dell’amore, attraverso la tecnica del timeslips.
FUORI TUTTI, CHE IL MONDO E’ PIENO DI ORSI!
Colombo e America, due orsi in una montagna vicino al mare. Si sono incontrati, si sono piaciuti, …lui le avrà portato un vasetto di miele?! Ma si sa, gli orsi per natura sono un po’ scontrosi e America che è la donna e comanda, dopo che hanno fatto i loro comodi, gli dice: “Oh ma sei sempre qui?! Ma cosa vòi?! NON MI ROMPERE LE SCATOLE!”. E mentre sono lì che cincischiano arriva Bruno parecchio incavolato e con quella zampona alzata dice “Lei è mia, mi hai portato via quella che ci dovevo andare io!! E te… avevi detto che andavi a trovare tua zia?!”
America; “Mi sono stancata di aspettarti!!” Colombo: “C’ero prima io!”
Il ciclo si conclude con il sesto incontro “I mammiferi da vicino”, una visita guidata e una attività alla Galleria dei Mammiferi (6 ottobre 2022). Gli ospiti hanno percorso la sala alla scoperta dei mammiferi di tutti i continenti per poi soffermarsi su alcuni dei grandi felini presenti nella sala: animali appartenenti a specie di diversi continenti, come la tigre e il leone, sono stati i protagonisti di una storia fantastica sul tema del matrimonio, del tradimento e del perdono, creata attraverso la tecnica del timeslips
IL LEONE INNAMORATO. L’AMORE PERDONA TUTTO, SENNO’ NIENTE PAPPA!
In Africa… in mezzo alla Savana, in una grande pianura con qualche acacia, all’ombra di un albero c’è questo Grande Gattone, un Leone che guarda fisso davanti a sé. È un maschio, ha la criniera! Sta cercando la fidanzata, la Leonessa ribelle. Lui è donnaiolo, ce n’ha tante ma ora cerca lei, un tipino che gli dice di stare calmo perché “…non è che con me arrivi e imbarchi”. Il Leone è il Re della foresta e lei vuole essere la Regina del branco.
Ha un’espressione come se si fosse fatto una domanda “Ma ‘ndo è annata?! Quando va a fare la spesa nun torna più! Chissà quando farò colazione.” Qualcuno però forse gli ha dato una risposta che non gli è piaciuta tanto: “Ho visto tù moglieee, stava dar pizzicaroolo!”
Ad un certo punto, lei torna. È senza la spesa perché la borsa è vuota, il Leone la riaccoglie contento ma lei pensa “Meglio il mì marito…cioè… di meglio non l’ho trovato!”.
Leone: “Dove sei stata?”
Leonessa; “Dove mi pare! Ero a giro nella foresta!”
Ma a lui non interessa, lui è un leone che sa perdonare tutto, per amore.
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