Collezione teriologica
La collezione teriologica comprende, esclusa la parte di anatomia comparata, oltre 3.200 esemplari tra naturalizzati, conservati in liquido e preparati osteologici. Si tratta di una collezione molto importante il cui nucleo storico si deve principalmente a Paolo Savi e Sebastiano Richiardi.
Tra i numerosi esemplari da segnalare ci sono certamente i “tipi” delle specie descritte da Paolo Savi, cioè gli esemplari studiati da Paolo Savi per descrivere nuove specie, ed alcune specie estinte come il leone berbero o un rarissimo marsupiale, il potoroo dalla faccia larga, di cui esistono pochissimi esemplari in tutto il mondo.
Recentemente, con l’acquisizione della collezione Barbero, che comprende circa 250 mammiferi in tassidermia, il Museo ha potuto rinnovare totalmente i settori espositivi. In particolar modo la collezione degli ungulati, per numero di specie presenti, è una delle più complete d’Italia.
Tra i mammiferi è poi doveroso citare la collezione cetologica, la più importante collezione osteologica di cetacei attuali presente in Italia, che comprende un totale di 53 scheletri riferibili a 27 specie diverse, sette delle quali uniche per i musei italiani. La raccolta è stata realizzata per la maggior parte da Sebastiano Richiardi direttore del Museo dal 1871 al 1904.