La primavera al Museo: si inaugura la Galleria dei minerali
Non c’è che dire: anche al Museo di Storia Naturale la primavera è tempo di “rinascita”. Dopo le recenti inaugurazioni del settore espositivo “La terra tra Mito e Scienza” e della mostra temporanea ‘Predatori del Microcosmo’, sabato 28 marzo apre i battenti la Galleria dei minerali; o piuttosto, li riapre, in una veste completamente rinnovata. La Galleria, infatti, era stata chiusa parecchi anni ora sono a seguito di gravi danni al soffitto: ora, riparata, torna a fiorire più bella di prima, grazie all’arricchimento delle collezioni e all’allestimento moderno e accessibile.
Innanzi tutto, ai reperti che costituivano l’asse portante della Galleria (le lucenti ematiti e le policrome tormaline elbane, i limpidissimi quarzi sul candido marmo di Carrara, il contrasto dei colori nero ed oro nelle associazioni a solfuri della collezione Cerpelli,…) ne sono stati aggiunti di nuovi, grazie alle donazioni di importanti collezionisti, cosicché tutte le principali aree mineralogiche toscane sono, adesso, degnamente rappresentate.
Intorno a questo nucleo “nostrano”, unico nel suo genere per varietà, è stato impostato un percorso didattico studiato per avvincere chiunque: dall’appassionato collezionista al visitatore curioso, fino ad arrivare ai i più piccoli, da sempre affascinati dai colori e dalle forme straordinarie dei minerali.
Ma partiamo dall’inizio. Nel fare il suo ingresso, il visitatore si troverà di fronte qualcosa di assolutamente straordinario e, in senso proprio, “alieno”: si tratta della meteorite di Bagnone, una enorme siderite del peso di 48 kg, che ci introduce in un viaggio all’interno del Sistema Solare. Le meteoriti sono, infatti, l’unica testimonianza del passato remoto dell’immenso universo che a noi umani sia dato di toccare con mano ed analizzare nei nostri laboratori. Questo era già ben chiaro ad Antonio D’Achiardi: questi, mineralogista e direttore del Museo alla fine delll’800, si prodigò per raccogliere campioni di meteoriti di ogni genere attraverso lo scambio con le più importanti istituzioni scientifiche del tempo, in Europa e non solo.
Dalle profondità del tempo e dello spazio, il visitatore approderà alla scoperta di territori e materiali più familiari: le rocce toscane di cui sopra. Infine, per chi non si accontenta di guardare, sarà allestito un laboratorio interattivo nel quale sarà possibile esaminare le proprietà dei minerali.
Alla inaugurazione del percorso museale, realizzato grazie ad un cofinanziamento della Fondazione Pisa, interverranno Roberto Barbuti, direttore del Museo di Storia Naturale, Elena Bonaccorsi, vicedirettore e responsabile scientifico dell’allestimento, Cristian Biagioni, Paolo Orlandi e Massimo D’Orazio (Dipartimento di Scienze della Terra), Tiberio Bardi, collezionista ed espositore, e Marco Lorenzoni, restauratore di minerali.
La riapertura dell’area non corrisponde alla conclusione dell’opera di rinnovamento e di arricchimento, che il Museo si propone di continuare, per la gioia di tutti, finché continuerà ad esistere, e a partire da subito. L’inaugurazione di sabato sarà infatti l’occasione per un annuncio molto atteso nel mondo degli appassionati di mineralogia: la Galleria si arricchirà prossimamente di un nuovo gioiello della natura…
Ma i dettagli li scoprirete sabato 28 marzo, alle ore 15:00, nel Refettorio della Certosa. Alle 16:00 seguirà la visita del percorso espositivo, al termine della quale ci sarà un brindisi: alla nuova Galleria, al Museo, alla voglia di esplorare e conoscere, a tutti i visitatori, grandi e piccoli. Siete invitati a partecipare!
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