Laboratori di culture: un appuntamento con l’innovazione sociale
Il progetto europeo CultureLabs (Recipes for Social Innovation) organizza, in collaborazione con Internet Festival, l’evento Laboratori di Culture, che si svolgerà sabato 12 ottobre 2019, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, presso la Gipsoteca di Arte Antica a Pisa.
Insieme ad altre strutture del Sistema Museale di Ateneo, il Museo di Storia Naturale sarà coinvolto nella realizzazione del pilot da uno dei partner del progetto, la Fondazione Sistema Toscana, al fine di promuovere la partecipazione attiva di migranti che sono stati coinvolti attraverso associazioni territoriali.
Laboratori di Culture è l’occasione per ascoltare la testimonianza di innovatori e innovatrici sociali (italiani e stranieri) che ogni giorno mettono in pratica modelli e tecniche con cui rispondere ai bisogni di una comunità discriminata (ad esempio per motivi religiosi, economici, etnici, di genere…) e ne promuove l’integrazione e il pieno riconoscimento del valore, nell’ottica di una riorganizzazione delle relazioni sociali. Laboratori di Culture è anche il momento per parlare di innovazione digitale e di approcci partecipativi in grado di innescare percorsi di inclusione.
- Ad aprire i lavori sarà Roberto Ferrari, direttore di Cultura e Ricerca della Regione Toscana.
- Seguirà il keynote speech di Eirini Kaldeli ricercatrice presso il laboratorio di Intelligenza Artificiale e Sistemi di Apprendimento dell’Università Tecnica Nazionale di Atene. Con il suo intervento illustrerà i progressi di CultureLabs, un progetto che vede nove partner, provenienti da varie parti d’Europa, lavorare insieme allo sviluppo di uno strumento digitale in grado di agevolare le istituzioni culturali di tutto il mondo nel mettere in pratica approcci smart e collaborativi e coinvolgere così nuovi pubblici.
- A seguire Victoria Barnett e Wesley Taylor che porteranno l’esperienza di Design Justice, un network internazionale, nato negli Stati Uniti, che da anni è impegnato nel creare pratiche di co-design per coinvolgere nei processi decisionali quelle comunità che, negli Stati Uniti, presentano maggiori rischi di marginalizzazione: i popoli indigeni, le comunità di colore, i poveri e la working class, i malati, i disabili, i migranti, la comunità LGBTQ, le donne e le femmes. Una metodologia flessibile, quella di Design Justice, che può essere declinata anche in contesti molto diversi da quelli statunitensi.
- Dopo “l’ingrediente” internazionale è la volta di un esempio tutto italiano o, meglio, di una buona pratica nata sul territorio italiano. Mario Tronco racconterà, infatti, il progetto dell’Orchestra di Piazza Vittorio, l’orchestra composta da musicisti provenienti da tutto il mondo, che ha fatto della commistione dei linguaggi musicali, così come dello studio dei repertori tradizionali, un elemento di bellezza. Nato nel 2002 nella Piazza dell’Esquilino di Roma, uno dei rioni multietnici della città, ma anche uno dei rioni più degradati, il progetto musicale dell’Orchestra di Piazza Vittorio ha avuto l’intenzione e il merito di riuscire a utilizzare la musica come potente collante in grado di coinvolgere attivamente comunità diverse di immigrati. Oggi lavora attivamente con strutture di accoglienza operanti in Italia.
- Chiude la rassegna degli innovatori e innovatrici sociali, Nadia Pantidi docente presso la School of Applied Psychology, dell’Università di Cork. Da anni Nadia si occupa di Human Computer Interaction (HCI), studia le reazioni e gli effetti innescati dall’uso della tecnologia sull’esperienza quotidiana delle persone. Valuta l’impatto degli interventi innovatori e mette in atto pratiche e approcci user-centered. Forte della propria esperienza scientifica, Nadia Pantidi racconta al pubblico di Laboratori di Culture come le tecnologie e i servizi digitali possano supportare nuove forme di coinvolgimento attivo delle comunità.
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