Specie dimenticate: il ruolo cruciale della tassonomia e delle collezioni di storia naturale nel salvataggio della biodiversità perduta

È uscito sulla rivista Nature conservation un articolo che fa luce su come errori tassonomici storici e interpretazioni errate abbiano portato nel tempo alla scomparsa di molte specie dal radar della scienza, evidenziando il ruolo cruciale che la tassonomia e le collezioni naturalistiche possono svolgere nella riscoperta e nella conservazione della biodiversità.
Le collezioni infatti rappresentano una risorsa essenziale per i tassonomi che lavorano per districare questi errori storici. Gli esemplari dei musei consentono agli scienziati di riesaminare vecchie classificazioni, utilizzando strumenti e metodi moderni per correggere gli errori e scoprire nuovi taxa. I recenti progressi nella “museomica” infatti, lo studio del materiale genetico degli esemplari dei musei, hanno aperto nuove possibilità di studio per la determinazione degli esemplari e per la conservazione delle specie.

L’articolo, dal titolo “Lost species, neglected taxonomy, and the role of natural history collections and synonymization in the identification of the World’s forgotten biodiversity” è a cura di Spartaco Gippoliti (zoologo conservazionista membro della Società Italiana di Storia della Fauna), Simone Farina (referente dell’Area Zoologia dei vertebrati del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa) e Franco Andreone (conservatore del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino).

 

Link al blog della Rivista:

Forgotten species: the crucial role of taxonomy and natural history collections in saving lost biodiversity