Cosa significa costruire un ponte?

Toni lo Svizzero, all’anagrafe Toni Rüttimann, è un “pontiere”.
Ingegnere per passione e non per titolo accademico, spende la vita costruendo ponti, per e con le popolazioni che ne hanno bisogno; usa materiale di riciclo e lavora in forma totalmente libera e gratuita.
I luoghi dove costruisce ponti sono spesso dimenticati dalle istituzioni e con scarso sviluppo tecnologico, le sue opere sono pensate per connettere persone, permettere scambi commerciali e lasciare in eredità competenze tecniche di cui le popolazioni possano far tesoro.
Al 2017 aveva costruito 760 ponti che servono 2 milioni di persone.

Cosa significa costruire un ponte?

Tecnicamente significa permettere un flusso di beni e persone, ma con loro fluiscono anche abitudini, concetti, idee. Praticamente diventa reciproca influenza e fusione tra due soggetti fino a quel momento sconosciuti.

Il Museo sa bene quanto la costruzione di ponti sia fondamentale, è infatti connesso con una moltitudine di realtà attraverso progetti di inclusione per migranti (Piccoli Passi per conoscersi), collaborazioni creative con scuole (Di testa nostra: quattro idee per il Museo), eventi popolari come il Lucca Comics & Games e tanti altri ancora.

Oggi vi racconteremo l’ultimo ponte, quello che ha connesso il Museo di Storia Naturale con la Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU).

La LIPU è un’associazione di salvaguardia ambientale attiva dagli anni ’60, opera sul territorio tramite delegazioni (con funzione più politica) e oasi, all’interno delle quali avviene la protezione del territorio in senso stretto e viene svolta educazione ambientale.
I volontari sono il cuore dell’associazione e quel che fa sì che un cuore continui a battere è che vi sia un pool di persone che si rinnova e con loro fresco entusiasmo.
Per questo motivo, ai giovani volontari LIPU, è dedicata una Summer School itinerante chiamata Natural Leaders.
Natural Leaders è un appuntamento annuale che diventa un’occasione di confronto, dibattito e socialità per volontari dai 18 ai 30 anni, provenienti da tutta Italia.

L’edizione Natural Leaders 2020 avrebbe dovuto svolgersi in una tre giorni, proprio all’interno delle sale del Museo, per motivi precauzionali però, l’evento non è stato possibile in presenza, ed è stato trasformato in un evento digitale.
I volontari LIPU ed una rappresentanza dal Museo hanno qui affrontato la spinosa domanda: “quale Comunità salverà l’ambiente?”.
Ne sono nate illuminanti discussioni e ospiti d’onore come l’ecologo Claudio Celada, l’esperta in comunicazione dell’Amani Institute Francesca Folda e la filosofa Maura Gancitano di TLON, hanno portato le loro testimonianze a tema “Comunità”; si è spaziato dalla resilienza delle comunità biologiche, alla fusione tra popoli diversi fino alle sfide e prospettive delle attualissime comunità digitali.
I volontari hanno avuto modo di fare la propria parte, con una giornata dedicata alle loro testimonianze ed hanno potuto avere un assaggio del Museo tramite il saluto della direttrice Elena Bonaccorsi, un intervento che raccontasse quali Comunità si sono susseguite ed hanno fatto la storia del Museo e tramite un gioco a premi, nel quale si sono dilettati ad indovinare reperti misteriosi presenti nelle collezioni e darne un’interpretazione creativa.
E’ stata insomma una tre giorni intensa, generatrice di spunti e di mattoni che connettono nuove e diverse Comunità.
Toni lo Svizzero sarebbe certamente fiero.

F.G.

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