
Biodiversità e conservazione dei mammiferi in Toscana
Mercoledì 11 maggio 2022, alle ore 16.30, si terrà l’ultimo incontro online del ciclo “Biodiversità e conservazione dei vertebrati in Toscana”, organizzato in occasione dell’apertura della nuova Sala della Biodiversità del Museo. L’incontro si svolgerà in streaming sui canali facebook e Youtube del Museo. Link alla diretta Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=A_ReFJKRVTs.
Intervengono:
Marco Lucchesi, Wildlife Biologist
“Il lupo: un predatore al passo coi tempi”
Il lupo (Canis lupus) nel nostro paese rappresenta un successo per le politiche di conservazione della biodiversità: dall’orlo dell’estinzione, a metà degli anni ’70 (circa 100 esemplari stimati; Zimen & Boitani, 1975) la popolazione italiana è passata, nei primi decenni del nuovo millennio, a essere considerata in “stato favorevole di conservazione” secondo i parametri dell’UE (consistenza media Italia peninsulare: 1580 individui, consistenza arco alpino: 293 individui; dal documento “Piano d’Azione Lupo”, del 2015). Il recente Monitoraggio Nazionale intrapreso da ISPRA e Federparchi sotto l’egida del Ministero della Transizione Ecologica, fornirà dati più aggiornati circa consistenza e distribuzione a livello nazionale, ma già le indagini e le ricerche svolte in 40 anni da enti Parco, Istituti e Università, Regioni ci consegnano l’immagine di un popolazione distribuita dalle Alpi orientali alla Calabria, con nuclei riproduttivi che si sono stabiliti anche in aree costiere, sia sul Tirreno che sull’Adriatico. Il rapido recupero dell’areale occupato all’inizio del ‘900 ci da’ l’immagine di una specie “al passo coi tempi”: un superpredatore generalista e opportunista che sa inserirsi benissimo in contesti ambientali semi-naturali, se non decisamente antropizzati, sfruttandone le risorse anche di origine umana. Socialità, territorialità, capacità di dispersione, plasticità trofica: le colonne portanti nell’ecologia di una specie di indubbio ed inaspettato successo, che recentemente sia è stabilita anche nel contesto del Monte Pisano, come i dati raccolti per il MNL ci indicano.
Valeria Salvatori, Istituto di Ecologia Applicata
“Uomo e Lupo: un predatore complesso tra impatti economici e conflitti sociali”
L’espansione geografica e demografica del lupo (Canis lupus) nel nostro paese è accompagnata da un carico di conseguenze sia positive che negative, che sono associate alla sua mera presenza. E’ un predatore adattabile, che evoca immagini di fierezza e coraggio, ma anche di malvagia e spietatezza. L’impatto del predatore sulle attività zootecniche e venatorie da una parte, la rappresentazione di un ritorno alla natura e indice di ripresa ambientale dall’altra. Benchè esistano strumenti tecnici per mitigare gli impatti del predatore sulle produzioni zootecniche, se non applicati in modo rigoroso, le probabilità di evoluzione verso posizioni polarizzate che contrappongono le parti sociali portando a conflitti complessi sono molto elevate. Un fenomeno rilevato recentemente è anche quello della presenza dei lupi in ambienti urbani, che se non gestita in modo adeguato può portare a situazioni di allarmismo e pericolosità.
Per garantire la conservazione a lungo termine del predatore, si tratta pertanto di elaborare strategie e interventi di gestione a forte carattere sociale, che hanno necessariamente bisogno del coinvolgimento delle parti sociali a vario titolo coinvolte. Si riportano esempi di buone pratiche gestionali come l’attenta adozione di misure di prevenzione contro le predazioni, il percorso partecipativo per elaborare proposte condivise in contesti conflittuali e interventi tempestivi per gestire la presenza di lupi in ambienti urbani. Sono tutte situazioni in cui la competenza e la tempestività sono fattori essenziali, insieme alla condivisione delle informazioni e la consultazione delle parti interessate.
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