Gli squali del Miocene nel Perù – conferenza prof. Landini

Venerdì 24 marzo, alle ore 16:15, presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, avrà luogo una conferenza dal titolo “Gli squali fossili del Miocene del Perù– il ruolo dell’ upwelling nello sviluppo di una straordinaria comunità di predatori”. Relatore sarà il professor Landini, già direttore del Museo.
 
Il bacino di Pisco, esteso lungo la fascia costiera centro-meridionale del Perù, costituisce uno dei più significativi giacimenti paleontologici del mondo.
La successione stratigrafica è più o meno continua e si estende dall’ Eocene al Pliocene. Il record fossile è rappresentato essenzialmente da cetacei (archeoceti, misticeti e odontoceti), pinnipedi, uccelli marini, pesci, ecc… Tra i reperti di maggior importanza si ricorda l’Odobenocetus il cetaceo simile ad un tricheco, il Talassochnus il bradipo marino e il più sorprendente di tutti, il Leviatano, il più grande predatore marino.
L’associazione a squali, a parte alcuni reperti eccezionali in connessione anatomica, è largamente rappresentata da denti isolati e fino ad ora poco studiati.
Lo studio in corso riguarda i numerosi reperti provenienti dalle Formazioni Chilcatay (Miocene Inferiore) e Pisco (Miocene Superiore). Queste due comunità mettono in evidenza una composizione molto particolare costituita da un elevato numero di predatori apicali: Carcarocles chubtensis , C. megalodon, Cosmpolitodus hastalis, Cosmopolitodus plicatilis, due specie di squali tigre e altro ancora, il che conferisce a questo bacino una preciso impronta tassonomica, unica nel panorama fossile mondiale.
 
L’elevata produttività primaria delle acque, legata alla messa in posto della corrente di Humbolt, e la complessa articolazione della costa, hanno favorito l’instaurarsi nel bacino di Pisco di habitat costieri protetti, che hanno funzionato come aree nurseries per diversi tipi di squali (es. Copper shark o Squalo bronzo).