“Mineralogia della Toscana: 150 anni dopo”

Convegno “Mineralogia della Toscana: 150 anni dopo”

21 maggio 2022, ore 15:00-17:30

In occasione dei 150 anni dalla pubblicazione della Mineralogia della Toscana di Antonio D’Achiardi, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e il Dipartimento di Scienze della Terra sono lieti di invitarvi a partecipare al convegno “Mineralogia della Toscana: 150 anni dopo”.
Il convegno si terrà presso il Museo di Storia Naturale, nella Sala conferenze. La partecipazione all’evento è gratuita. Al fine di fornire un miglior servizio a tutti i partecipanti vi chiediamo di comunicare la vostra manifestazione d’interesse entro il 18 maggio 2022, compilando il form: https://forms.gle/75qubUEj3uskzurR9. Per informazioni contattare: daniela.mauro@unipi.it.

Programma del convegno

Saluti
Damiano Marchi, Direttore del Museo di Storia Naturale, Università di Pisa
Luca Pandolfi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa

Intervengono
Cristian Biagioni, Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa
Stefano Merlino, Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa
Andrea Dini, Istituto di Geoscienze e Georisorse, CNR di Pisa
Paolo Orlandi, Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa
Daniela Mauro, Museo di Storia Naturale, Università di Pisa

Introduce
Elena Bonaccorsi, Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa

A conclusione del convegno verrà presentato il volume “La scuola di Mineralogia pisana e il suo Museo – Un viaggio tra Storia e Scienza”, realizzato dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra.

 

Introduzione al convegno

Antonio D’Achiardi (1839–1902) è stato il fondatore della Scuola di Mineralogia pisana nonché il primo direttore del Museo mineralogico del medesimo Ateneo. Ad egli si deve il primo studio sistematico delle collezioni museali dell’Università di Pisa che confluirono nella sua Mineralogia della Toscana. Antonio D’Achiardi ci ha lasciato un’opera che ci consente di conoscere e valorizzare la ricchezza mineralogica della Toscana, offrendoci una chiave di lettura delle collezioni museali viste non soltanto come raccolte di bellissimi oggetti ma anche come affascinanti testimoni dei fenomeni naturali che plasmano il nostro pianeta. A questa sensibilità nell’approccio sperimentale allo studio della Mineralogia è legata anche l’attività dei mineralisti che, a partire dalla fine dell’Ottocento, hanno svolto la loro attività nell’Ateneo pisano, contribuendo all’arricchimento delle collezioni museali e alla comprensione sempre più profonda della Mineralogia.