La Certosa si illumina con i colori della bandiera italiana

Tutte le sere, dal 15 al 25 aprile 2020, la Certosa di Calci si illumina con i colori della bandiera italiana, quella dell’articolo 12 della nostra Costituzione, quella che ci unisce e che, al di là della retorica che non ci appartiene, ci fa sentire parte di una comunità di donne e uomini più ampia. È un simbolo ed è simbolico anche il periodo in cui le luci resteranno accese, fino alla Festa della Liberazione.

Come Museo di Storia Naturale abbiamo aderito con convinzione a questa iniziativa, promossa dall’Associazione Amici della Certosa, perché questo simbolo dice tante cose anche di noi.

Il museo, come tutti, è chiuso dal 9 marzo, ma la vita del museo non si è interrotta. Qualcuno di noi è rimasto a lavorare in Certosa: abbiamo l’acquario di acqua dolce più grande in Italia, e il benessere degli animali richiede tanto lavoro sul posto. Per il resto, lavoriamo quasi tutti da casa, da dove svolgiamo tutte le essenziali attività di backoffice, amministrative e tecniche, e tutto il lavoro che possiamo trasportarci a domicilio (compreso il restauro di qualche animale in tassidermia!). Quindi: scriviamo le prossime guide alle esposizioni, gli articoli di ricerca sulle collezioni, le schede dei laboratori didattici, i pannelli per la prossima apertura del percorso di visita agli spazi verdi della Certosa, i post su facebook e le storie su Instagram.

Ma facciamo anche tante attività nuove. Cominciamo il lavoro la mattina augurandoci il buongiorno sul gruppo whatsapp (e grazie davvero a tutti quelli tra noi che sono sempre capaci di tirarci su il morale, in questi tempi critici). E poi: inventiamo giochi sugli animali per i bambini e i genitori che ci seguono sui social, facciamo riunioni a distanza per preparare progetti di ricerca europei, progettiamo nuovi modi per visitare il nostro museo, lanciamo contest fotografici, disegniamo animali per i bambini…

E – soprattutto – pensiamo al futuro. Perché la vera anima del museo sono le persone che lo visitano, che lo esplorano, che ci lasciano sulla pagina facebook lodi e critiche, che ci sostengono. E che non vediamo l’ora di ritrovare tutte.

E.B.

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