La verità dietro ai denti
Sebbene non siano famosi come i pesci di mari e oceani, anche tra i pesci d’acqua dolce si trovano specie piuttosto note al pubblico.
In particolare, uno su tutti è il nome sulle labbra dei nostri visitatori quando entrano nella galleria degli acquari: Piranha! In tanti arrivano e scrutano nelle vasche alla ricerca di questi famelici predatori, ma la realtà è che molto spesso ciò che si trovano davanti differisce radicalmente dalle loro aspettative.
Prima di parlare delle differenze tra mito e realtà, è meglio fare chiarezza su questi pesci.
I piranha appartengono alla famiglia Serrasalmidae, composta da specie esclusivamente originarie dell’America Meridionale e che comprende, oltre appunto ai piranha, gli affini pacu (noti occasionalmente come piranha erbivori) e i dollari d’argento, così chiamati per la forma rotondeggiante del corpo unita alla livrea argentea splendente.
La specie più nota e diffusa, nonché quella presente nel nostro acquario, è il Piranha dal ventre rosso (Pygocentrus nattereri), ma esistono decine di altre specie, come il piranha occhi rossi o nero (Serrasalmus rhombeus) o il piranha elongato (Serrasalmus elongatus), dalla forma del corpo più snella e affusolata.
Il piranha dal ventre rosso presenta un corpo rotondeggiante e appiattito lateralmente, che può raggiungere il mezzo metro di lunghezza, ma più comunemente si aggira sui trentacinque centimetri.
Il ventre presenta una colorazione arancio rossastra che dà il nome alla specie, mentre la livrea del corpo è grigia argentea nei giovani e scurisce negli adulti, i quali manifestano piccole scaglie iridescenti che danno al pesce un aspetto luccicante, come se fosse coperto di brillantini dorati. Alcune specie di pesci che vivono nelle stesse aree, come i pacu, presentano una colorazione simile allo stadio giovanile; si ritiene che sia un meccanismo di difesa, in quanto i predatori confondono i giovani per dei famelici piranha e tendono ad evitarli.
La fama di questi pesci è dovuta alla loro proverbiale voracità; innumerevoli sono le storie in cui si parla di orde di piranha assetati di sangue, con lunghi denti sporgenti, che assaltano animali ben più grandi di loro, e in special modo ignari bagnanti, divorandoli vivi e spolpandoli fino alle ossa in pochi secondi. I piranha sono effettivamente predatori efficienti, che cacciano attivamente le loro prede, e non esitano addirittura a mangiare i propri simili più deboli o malati. I loro denti sono triangolari e presentano bordi seghettati, perfetti per lacerare la carne con estrema facilità, al punto che le persone che sono state morse raccontano di non aver sentito dolore quando è stata inflitta la ferita.
Siamo comunque ben lontani dai mostri assassini dei film horror; i piranha sono onnivori, e sebbene si nutrano principalmente di altri pesci non disdegnano la carne di animali morti, insetti e nemmeno materia vegetale come piante acquatiche o frutti caduti in acqua (gli esemplari dell’acquario vengono nutriti con un misto di cozze e gamberetti sgusciati e latterini, e occasionalmente verdure spezzettate). I loro denti sono protetti da tessuti molli e difficilmente visibili nei pesci a riposo, evitando così il rischio che si danneggino perché troppo esposti. Periodicamente i denti vecchi vengono sostituiti con nuovi per garantire la massima efficienza del morso; i piranha cambiano i denti prima da un lato della bocca e poi dall’altro.
Quando cacciano, i piranha puntano solitamente ai bersagli più facili; animali morti o morenti (svolgendo un utile ruolo di spazzini) o in difficoltà, come nel caso di uccelli caduti in acqua; i loro sensi sviluppati percepiscono qualsiasi odore o suono che possa indicare una debolezza. Durante l’alimentazione, l’intero gruppo può entrare in frenesia alimentare; spinti dalla competizione, tutti i piranha si gettano sul cibo, cercando di ottenerne una parte prima degli altri, dando luogo a uno spettacolo frenetico e macabro che dura solitamente pochi secondi, al termine del quale rimangono solo le ossa e le poche altre parti non commestibili, e il banco si sposta altrove nella sua ricerca.
Tuttavia, il comportamento gregario dei piranha, più forte nei giovani che negli adulti, non è dettato da esigenze di caccia, ma è piuttosto una forma di difesa. Contrariamente a quanto potrebbero pensare in molti, i piranha nel loro habitat naturale sono vittima di diverse specie di predatori; caimani, lontre, uccelli acquatici, delfini di fiume e pesci più grandi come l’arapaima. Di conseguenza questi pesci di taglia medio piccola cercano la salvezza nel gruppo, consapevoli che un individuo isolato è un bersaglio più vulnerabile.
All’interno del banco non sono rare le scaramucce per la supremazia, ed è per questo che a volte in vasca è possibile osservare esemplari con le pinne danneggiate dai morsi dei compagni, generalmente lievi ferite che vengono guarite in pochi giorni.
Anche gli attacchi all’uomo sono fortemente esagerati; benché un banco abbastanza numeroso di piranha possa ridurre all’osso carcasse di grandi animali, è difficile che attacchino tali prede, ancora più difficile che riescano ad ucciderle. Può capitare che anche un singolo piranha attacchi un animale più grande non per ucciderlo, ma per strappare un piccolo pezzo di carne, accontentandosi di tale pasto. Di norma le vittime ricevono pochi morsi, spesso dovuti a pesci che sono stati attratti per curiosità o dal rumore dei bagnanti, poiché l’agitare l’acqua può ricordare loro i suoni e le vibrazioni emesse da una potenziale preda. I casi di decesso effettivamente avvenuti riguardano bambini (per i quali anche un solo morso può essere pericoloso a causa delle ridotte dimensioni), più raramente persone che non sono riuscite ad uscire dall’acqua ed hanno innescato la frenesia.
I piranha possono diventare particolarmente aggressivi durante la stagione secca, quando il livello dei fiumi si abbassa ed intrappola molti esemplari in pozze ristrette; trovandosi in sovrannumero, i piranha finiscono presto le risorse alimentari e si ritrovano in situazioni disperate, nelle quali sono spinti ad assalire qualsiasi cosa finisca in acqua o ad effettuare fenomeni di cannibalismo.
La fama di mostri assassini è dunque largamente esagerata, e nasconde spesso altre caratteristiche interessanti di questi pesci. A esempio i piranha sono noti per produrre suoni che usano per comunicare, a dispetto dello stereotipo che vede i pesci come esseri completamente muti.
Per le popolazioni in America meridionale i piranha possono essere anche una risorsa; vengono pescati per essere mangiati, i loro denti usati come strumenti da taglio, ed esemplari impagliati sono a volte venduti come souvenir per turisti.
I piranha sono anche comunemente allevati in acquario, e se mantenuti correttamente non è difficile ottenerne la riproduzione in cattività. A proposito, sapevate che questi famelici predatori hanno un lato genitoriale sviluppato? Il maschio costruisce un nido tra le piante acquatiche in cui la femmina depone le uova, ed entrambi le proteggono da potenziali predatori fino alla schiusa. Alcuni attacchi all’uomo sono causati proprio da genitori che difendono il loro nido da bagnanti che si avvicinano troppo e vengono visti come una minaccia.
Ora che sapete ciò, la prossima volta che visitate l’acquario e vi fermate ad osservare il nostro banco di piranha, non pensate solo alla loro esagerata notorietà di killer spietati e violenti, e vedeteli come comuni animali che si sono adattati per sopravvivere nel loro ambiente, estranei a concetti come malvagità e simili.
M. L.
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