La visione fantastica di Dante

In occasione dell’esposizione temporanea “Inferno. Bestiario dantesco”, vi proponiamo un’intervista con il personale di Naturaliter che ha ideato e realizzato la mostra.

 

 

Com’è nata l’idea di una mostra dedicata a Dante?
Essendo toscani, amanti dell’arte e della natura, abbiamo pensato di poter condensare le nostre passioni, utilizzando un toscano DOC , appunto Dante Alighieri, che tutti noi abbiamo studiato e che è riuscito con la sua visione fantastica, molto fantasy, dell’altro mondo, a impressionare le nostre memorie con le sue “ descrizioni”.

Perché avete scelto di ispirarvi alle illustrazioni di Gustave Dorè?
Perché tra tutti gli illustratori è quello che per noi è stato più fedele alla descrizione delle scene immaginate da Dante, ed è anche l’illustratore che si è legato indissolubilmente alla Divina Commedia più di altri.

Qual è stato l’aspetto più bello e quello più difficile nella realizzazione della mostra?
Il più bello è sempre avere la possibilità di costruire tridimensionalmente una fantasia, renderla “vera”, poterla osservare e, una volta ultimata, toccarla.
La difficoltà è stata quella di riuscire a rendere alcuni disegni “reali”, con muscolatura e posizioni che a volte il disegno esaspera o manipola in maniera disanatomica.

Quanto tempo ci è voluto per progettarla e realizzarla?
Per pensarla e progettarla pochi mesi.
Per realizzarla ci abbiamo messo anni tra proiezioni, filmati, testi scenografie e ricostruzioni. Normalmente, dati i costi alti per la preparazione, dopo aver realizzato una o due scenografie, cerchiamo di capire se il progetto ha una validità e se al pubblico piace.

Qual è la scena a cui siete più affezionati?
La scena delle tre erinni, Megera, Aletto e Tisifone: una scena già molto bella nella descrizione di Dante e anche splendidamente resa nell’illustrazione di Dorè.
E’ stata la prima scenografia che abbiamo affrontato. Il progetto e la realizzazione sono durati vari mesi. La scena è stata montata nella loggia dei Banchi di Pisa nel 2017, e lì abbiamo avuto la conferma che il progetto, oltre che essere interessante, piaceva alla gente.

 

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