Nuovo reperto al Museo: un mastodonte di tre milioni di anni

I resti di un mastodonte di tre milioni di anni fa tornano a rivivere presso gli spazi espositivi del Museo dopo diciotto anni dal loro ritrovamento.
Si tratta di alcune ossa (bacino, femore e una costa) di un mastodonte adulto risalente al Pliocene, ritrovato nel 2001 all’interno di una cava, a sud-est dell’abitato di Ponte a Elsa (FI).
Il mastodonte (della specie Anancus arvernensis) fa parte dei mammiferi proboscidati fossili e poteva raggiungere anche i tre metri di altezza; era l’antenato degli attuali elefanti e aveva zanne dritte e lunghe fino a quattro metri. Il nome “mastodonte”, dal greco mastòs, “mammella”, e odys, “dente”, deriva dai suoi denti molari caratterizzati da protuberanze simili a mammelle, a differenza dei denti degli elefanti attuali che hanno, invece, una superficie liscia.

Nel settembre 2018 presso i magazzini del Museo sono iniziati i lavori di restauro sui resti del proboscidato che sono oggetto di tesi della studentessa Giada Mattiolo, coordinata dal professore Giovanni Bianucci del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Giada, con la supervisione di Chiara Sorbini, referente delle collezioni di paleontologia, ha inizialmente liberato i resti del mastodonte dall’imballaggio in poliuretano, in cui il reperto venne trasportato al Museo. Il reperto del mastodonte, dopo gli interventi di ripulitura e consolidamento delle fratture, è stato esposto nella Galleria Storica dove oggi può essere ammirato insieme alle lunghe zanne fossili dell’Elephas primigenius e allo scheletro attuale di un giovane elefante indiano.

Venite a scoprirlo presso il nostro Museo e lasciatevi affascinare dalla sua storia plurimillenaria.

L.C.

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