Piccola lezione di meraviglia

L’universo di un bambino è originale, nuovo e magnifico, pieno di meraviglia ed entusiasmo.
Rachel Carson

Che forma ha una foglia? Quali colori ha un uccello? Quante forme può avere una conchiglia?

L’illustrazione naturalistica può essere considerata uno strumento di conoscenza della natura e del mondo, anche per i bambini. Un modo per allenare la pazienza e alimentare curiosità, spirito di osservazione e anche un po’ di poesia. Un’educazione al vedere con occhi attenti e in profondità ogni cosa che ci circonda. A piccoli passi.

Questa avventura inizia proprio quando la primavera comincia ad affacciarsi con i primi germogli degli alberi e le fioriture delle prime margherite nei prati.
Riuniti intorno a un tavolo ricco di esemplari da ritrarre, disegni da osservare, albi illustrati e libri naturalistici da sfogliare, abbiamo iniziato il nostro pomeriggio dedicato all’illustrazione naturalistica.
I bambini hanno da subito raccontato le loro emozioni e i loro pensieri.
“Io a casa ho un insetto stecco…”, “Nell’orto di mio nonno ho trovato…”, “Una volta ho allevato i bruchi di farfalle…”, “Disegnare la natura è guardarla nei particolari…”.

Poi la scelta del reperto da raffigurare, l’osservazione, il disegno e la colorazione con la tecnica dell’acquarello: un susseguirsi di pennellate, con occhi volti al soggetto e mani che guidavano pennelli svolazzanti ricchi di acqua e di colore.
“Cominciamo dai colori più chiari. Poi le tonalità più scure e infine, quando il colore è ben asciutto, facciamo i dettagli minuti.”
Infine, ci siamo spostati nella Camera delle meraviglie e nella Sala degli orsi. Taccuino in mano, con solo l’uso della matita, ogni bambino ha schizzato quello che più lo attraeva: una conchiglia, un barbagianni, una stella marina, una piccola mano di corallo. E, a conclusione dell’incontro, si è portato a casa, assieme al taccuino e ai disegni realizzati, un viaggio naturalistico da continuare.
Perché, come dice Sara Vincetti, “non è forse il bambino, nelle sue raccolte e nelle sue classificazioni, nelle sue indagini e con le sue tasche piene di sassi, insetti, foglie, a essere il primo naturalista che l’adulto incontra?”

In un mondo in cui tutto pare già conosciuto e scontato, riscoprire la meraviglia davanti a una piuma, a una bacca, a una farfalla è un momento quasi magico.
I disegni realizzati, meravigliosi e personali, rispecchiano questo sentimento di meraviglia, di attenzione e di cura verso la natura, di connessione con l’elemento osservato. Differenti sguardi uniti dalla voglia di trasferire bellezza sulla carta.
Forse è questo il messaggio che l’incontro ci ha lasciato: una piccola lezione di meraviglia, un invito a lasciarci stupire, a contemplare insieme ciò che ci circonda.
Sarebbe stato bello sedersi accanto a quei bambini e guardare, semplicemente guardare, senza fare altro. In quel silenzio attento e curioso insieme. Con i suoni che arrivavano attutiti. Con le parole, poche, che raccontavano quello che succedeva, con una mamma in disparte che leggeva un libro e il tirannosauro nel cortile vicino che ogni tanto faceva sentire il suo “ruggito”.
Forse disegnare è anche questo: provare stupore, vedere molte cose, contemplare, ridere e anche piangere, lasciarsi turbare, commuoversi. Perché la comprensione intellettuale è importante, ma la vera comprensione è quella del cuore.

S.B.

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