Un dietro le quinte tra le vasche degli Acquari
37 vasche, 60.000 litri d’acqua.
L’Acquario del Museo, ospitato nelle cantine della Certosa, dà tutti i giorni un gran da fare. Le sue vasche vanno tenute pulite, l’acqua ben ossigenata, gli animali nutriti e monitorati. Chi si occupa di tutto questo è Alessandro (con qualche aiuto, ovviamente) e il suo è un lavoro bello e impegnativo.
Ogni pesce ha esigenze e gusti diversi: chi mangia le cozze, chi i latterini, chi piccoli invertebrati, chi vegetali. Chi preferisce che il cibo venga servito al centro della vasca, chi lo preferisce di lato, chi nell’angolino in fondo a destra. Non si direbbe, ma i nostri pesci sono molto esigenti!
E così Alessandro ci svela i gusti di ciascuno: i più delicati sono i Discus e i pesci ciechi. Ma anche i piranha non scherzano: quando mangiano non ci dev’essere nessuno intorno (per questo il pasto viene servito il mattino presto quando ancora non ci sono ancora i visitatori). Il Distichodus a sei bande fa capire di essere sazio quando si nasconde dietro il tronco. Con il luccio alligatore bisogna fare attenzione, se no c’è il rischio che salti fuori e morda la mano (e come può suggerire il nome, non sarebbe piacevole). Anche il pesce gatto dalla coda rossa ha la tendenza a mordere, ma nel suo caso è solo distrazione, in realtà non è un pesce aggressivo! Infine anche il pesce palla non scherza: con i suoi quattro dentoni (da cui il nome della famiglia, Tetraodontidae), che in natura utilizza per rompere i gusci e le conchiglie di molluschi e crostacei, rischia comunque di staccare un dito!
Gli axolotl vogliono che il cibo venga servito loro esattamente sotto il naso mentre la tartaruga Mata mata va tenuta sul fondo dell’acquario altrimenti non tocca cibo, è abituata così…
Poi c’è da fare attenzione che nelle vasche con molti pesci come in quelle che ospitano le specie europee ognuno abbia la sua parte, altrimenti c’è il rischio che qualcuno rimanga a pancia vuota!
Per concludere, niente paura per i residui dei pasti: il pleco, o pesce pulitore, presente in quasi tutte le vasche, si nutre proprio degli avanzi di cibo, oltre che delle alghe che si formano sulle superfici delle vasche.
Ad Alessandro, che conosce così bene tutti gli abitanti degli acquari, abbiamo chiesto chi sia il suo preferito: è Quasimodo, un giovane Tropheus che essendo nato più piccolo degli altri è molto pauroso e se ne sta quasi sempre nascosto. Se osservate bene nella vasca delle scogliere d’acqua dolce, con un po’ di pazienza magari riuscirete ad avvistarlo anche voi.
P.S.
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