Viaggio nella mostra “Inferno. Bestiario dantesco”

“Per me si va nella città dolente,
per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapïenza e ‘l primo amore;
dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”

 

(Inferno, Canto III, versi 1-9)

Venerdì 25 giugno ha aperto al pubblico l’esposizione temporanea “Inferno. Bestiario dantesco”, curata da Naturaliter con la collaborazione del Museo e inserita nel ricco calendario di celebrazioni per i 700 anni dalla morte del “Sommo Poeta”. In occasione dell’apertura la mostra è stata visitata da circa 300 persone, incuriosite da un’insolita interpretazione dell’Inferno dantesco.

Come succede a Dante e Virgilio, il viaggio dei visitatori all’interno della mostra inizia attraversando la porta dell’Inferno sovrastata dalla famosa iscrizione. Il viaggio continua nei locali più antichi della Certosa, dove è possibile ripercorrere idealmente alcune tappe del viaggio ultraterreno di Dante e Virgilio nei gironi dell’Inferno: assieme a Caronte, traghettatore delle anime nell’Ade, delle Furie e delle Arpie, il visitatore incontra creature mitologiche, animali facenti parte dei bestiari medievali e alcuni personaggi storici come Ugolino della Gherardesca, Farinata (Manente) degli Uberti, Agnello Brunelleschi, Paolo e Francesca.

I versi di Dante prendono forma davanti agli occhi dei visitatori che si trovano letteralmente immersi in scene ricostruite in dimensioni reali, inserite in curate scenografie con illuminazioni soffuse e suoni di sottofondo. Ad accompagnare i visitatori nel loro viaggio nell’oltretomba è proprio Dante Alighieri personificato da un attore, il quale, nelle proiezioni presenti nella mostra, racconta le scene in prima persona.
A corredo dell’esposizione sono presentate le edizioni originali della Divina Commedia illustrate da Gustave Dorè (dalle quali la mostra ha tratto ispirazione per la ricostruzione tridimensionale delle scene) e proiettati alcuni momenti di backstage.

La mostra sarà visitabile fino al 31 gennaio 2022 e sarà l’occasione per ricordare, rileggere, ma anche scoprire e approfondire la grande eredità, non solo linguistica, lasciata da Dante attraverso la Divina Commedia.
Non mancheranno gli appuntamenti dedicati ad adulti e bambini, che saranno di volta in volta comunicati attraverso i canali ufficiali del Museo.

P.S.

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