Animali nel mirino: percezione in fotografia naturalistica
“Animali nel mirino: percezione in fotografia naturalistica”
Vi aspettiamo mercoledì 13 marzo alle ore 16.30 per la conferenza di Nicola Destefano (Ibex Fotonatura), organizzata nell’ambito del ciclo “Una montagna di Vita”.
Negli anni 2000 abbiamo assistito a una vera e propria esplosione di vendite di fotocamere digitali. Nel 2000 erano 10 milioni, 10 anni dopo oltre 140 milioni. Negli ultimi anni il mercato ha subito una leggera frenata e sono inoltre cambiate le esigenze e le preferenze degli utenti (le mode dettate dalle case produttrici e dai media), ma il segmento di mercato dei sistemi più avanzati, reflex su tutti, ha tenuto ed è rimasto pressoché invariato.
In questi anni molti appassionati di fotografia si sono quindi ritrovati con costose armi tecnologiche tra le mani, forse un po’ impreparati e a corto di idee o soggetti da fotografare. Le soluzioni?
Una di queste è stata inequivocabilmente rappresentata dalla fotografia di “soggetti di natura”. L’immaginario collettivo è colpito dal mito del fotografo avventuriero della National Geographic visto in tanti documentari o su riviste patinate, dalla voglia di avventura e affrancamento da una vita sedentaria. Questo si traduce in uscite fuoriporta per evadere dal grigiore delle città o degli uffici, mentre i più fortunati si concedono un viaggio in una località lontana, esotica. Altre due spinte motivazionali sono: l’appagamento dei sensi che si avvera attraverso l’osservazione e il contatto (o la sua sensazione) con la wilderness e la wildlife e l’esibizione di “trofei”, più o meno “wild”, a parenti e amici reali o virtuali che siano, millantando spesso imprese e gesta eroiche che hanno visto proprio l’autore recitare il ruolo del protagonista solitario e impavido.
Ma la fotografia cosa è? E quella naturalistica?
Si traduce in questo? In uno scatto a un soggetto “naturale” condiviso sui social?
Durante questa conferenza si cercherà di spiegare cosa sia il linguaggio fotografico e per cosa stia l’epiteto “naturalistico” associato a questo. Non esistono definizioni univoche, assolute e universali. Ma al termine della chiacchierata si avrà la possibilità di arrivare a conclusioni comuni e condivise.
Tratteremo in particolare dell’importanza iconografica nella comunicazione e nella divulgazione. La breve presentazione spazierà dall’antica definizione di estetica intesa come percezione attraverso la mediazione dei sensi alla preoccupante attualità di immagini e notizie fake, passando rapidamente attraverso gli studi pionieristici di Yarbus realizzati negli anni ‘60 del secolo scorso. Altro argomento cardine sarà quello dedicato alle regole di base della composizione, regole condivise in tutte le discipline figurative dalla pittura al cinema, dall’advertising all’impaginato di un libro. Del resto il nostro modo di vedere il mondo e di rappresentarlo è quanto ci caratterizza di più come specie, poiché l’uomo ragiona per percezioni. Visive.
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