Diario del museo
Oltre la soglia di una Certosa del Trecento, ti aspetti… Ragnatele? Un religioso, ancestrale silenzio? Gli spettri assorti dei certosini? Certo NON ti aspetti l’istante sospeso nel tempo di una caccia al cinghiale, la creatura ferita che lotta con i cani; non ti aspetti esemplari rarissimi di specie estinte miracolosamente conservati, né gli scheletri colossali delle balene.
Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è così, una contraddizione vivente, una sovrapposizione di epoche e di bellezze dove alcuni tra gli esemplari tassidermizzati più antichi al mondo popolano i corridoi affrescati, dove la collezione di cetacei più completa d’Italia si staglia su un portico a vetrate affacciato sul Monte Pisano, dove nelle cantine trecentesche, su quelli che erano i supporti dei tini, troneggiano le vasche dell’acquario d’acqua dolce più grande del Paese. È un luogo dove, passeggiando nell’incantevole Corte d’Onore, puoi sentire il ruggito di un dinosauro; dove mentre osservi uno dei pochi esemplari rimasti al mondo di alca impenne, puoi vedere uno dei gatti della colonia che scivola oltre il vetro di una finestra.
Ma il Museo è anche un mondo sommerso invisibile agli occhi del visitatore. Un mondo fatto di storie, di oggetti, di persone. I magazzini del Museo ospitano reperti che per motivi di spazio o di conservazione non possono essere esposti, eppure raccontano storie uniche e originali. Intorno ai reperti ruota tutta la vita del Museo e delle persone che tutti i giorni si impegnano per studiarli, conservarli, restaurarli, esporli, raccontarli. Questo blog è una finestra aperta sulla vita del Museo, un modo per farvi entrare dietro le quinte a curiosare un po’, per condividere con voi aneddoti, curiosità e imprevisti di un posto vivo e meraviglioso, dove ogni giorno è diverso dall’altro.
Breve storia della tassidermia
Il significato etimologico del termine tassidermia è ordinamento, disposizione della pelle. Nella sua forma più ancestrale il procedimento era praticato già dall'uomo preistorico per la concia delle pelli ad uso di vestiario od altro e per la creazione di monili decorativi. Un particolare tipo di tassidermia era quello praticato dagli egiziani, più propriamente detta imbalsamazione, in quanto faceva uso di oli e balsami che venivano fatti assorbire dai corpi dopo una appropriata disidratazione, al fine di eliminare la maggior quantità di liquidi con l'utilizzo del natron, che è un carbonato di sodio.
Plastiche indigeste
Il Mar Mediterraneo è il più vasto e profondo mare chiuso del mondo e uno dei 25 centri di biodiversità a scala planetaria. Quando pensiamo al “nostro mare” pensiamo alle tartarughe marine, ai cetacei come balenottere e tursiopi, alle centinaia di specie di pesci, dalle più comuni alle più rare, ai coralli, alle praterie di posidonia.
Quel fascino nascosto e naturale
Sull'isola conventuale di Reichenau, l'abate Valafrido Strabone, con il poema “Hortulus”, scrive il primo manuale del giardino in Europa, in cui riporta numerose specie aromatiche, officinali e da cucina (finocchio, salvia, aglio, ecc.). Carlo Magno fa redigere il “Capitulare de Villis”, con istruzioni sui giardini. Giovanni Boccaccio, nel Decamerone, descrive un giardino recintato, con vie dritte, bordate da siepi di rose bianche e da gelsomini, ricco di profumi, con una fontana, un prato verde scuro fiorito, alberi di agrumi, fiori e frutti
Segui le mie impronte!
Ad accompagnarci nelle sale del Museo in quest’estate del tutto particolare, c’è un nuovo personaggio. La sua testa fa capolino nella nuova segnaletica e le sue impronte guidano il visitatore tra le esposizioni, lungo i due percorsi pensati per favorire il flusso delle persone all’interno del Museo in tutta sicurezza. Chi è, vi starete chiedendo (se non siete ancora stati al Museo)?
In piena estate… al Museo!
Il sole alto, le sale pronte, le giornate lunghe, l'erba tagliata, le collezioni curate, le luci accese, le persone sorridenti. E qualche novità! Il Museo riapre le sue porte felice di accogliervi di nuovo. In sicurezza, seguendo le norme indicate dalle disposizioni governative, affinchè la visita risulti piacevole e serena per tutti.
La verità dietro ai denti
Sebbene non siano famosi come i pesci di mari e oceani, anche tra i pesci d’acqua dolce si trovano specie piuttosto note al pubblico. In particolare, uno su tutti è il nome sulle labbra dei nostri visitatori quando entrano nella galleria degli acquari: Piranha! In tanti arrivano e scrutano nelle vasche alla ricerca di questi famelici predatori, ma la realtà è che molto spesso ciò che si trovano davanti differisce radicalmente dalle loro aspettative.