Diario del museo
Oltre la soglia di una Certosa del Trecento, ti aspetti… Ragnatele? Un religioso, ancestrale silenzio? Gli spettri assorti dei certosini? Certo NON ti aspetti l’istante sospeso nel tempo di una caccia al cinghiale, la creatura ferita che lotta con i cani; non ti aspetti esemplari rarissimi di specie estinte miracolosamente conservati, né gli scheletri colossali delle balene.
Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è così, una contraddizione vivente, una sovrapposizione di epoche e di bellezze dove alcuni tra gli esemplari tassidermizzati più antichi al mondo popolano i corridoi affrescati, dove la collezione di cetacei più completa d’Italia si staglia su un portico a vetrate affacciato sul Monte Pisano, dove nelle cantine trecentesche, su quelli che erano i supporti dei tini, troneggiano le vasche dell’acquario d’acqua dolce più grande del Paese. È un luogo dove, passeggiando nell’incantevole Corte d’Onore, puoi sentire il ruggito di un dinosauro; dove mentre osservi uno dei pochi esemplari rimasti al mondo di alca impenne, puoi vedere uno dei gatti della colonia che scivola oltre il vetro di una finestra.
Ma il Museo è anche un mondo sommerso invisibile agli occhi del visitatore. Un mondo fatto di storie, di oggetti, di persone. I magazzini del Museo ospitano reperti che per motivi di spazio o di conservazione non possono essere esposti, eppure raccontano storie uniche e originali. Intorno ai reperti ruota tutta la vita del Museo e delle persone che tutti i giorni si impegnano per studiarli, conservarli, restaurarli, esporli, raccontarli. Questo blog è una finestra aperta sulla vita del Museo, un modo per farvi entrare dietro le quinte a curiosare un po’, per condividere con voi aneddoti, curiosità e imprevisti di un posto vivo e meraviglioso, dove ogni giorno è diverso dall’altro.
Benvenuti ragazzi! Un Servizio Civile che arricchisce il Museo
Il 24 novembre 2021 otto giovani hanno iniziato la loro esperienza di Servizio Civile al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa. Un’esperienza che durerà 12 mesi e permetterà ai ragazzi di conoscere la complessa realtà museale apportando il loro contributo con una bella ventata di aria fresca.
Viaggio nella mostra “Inferno. Bestiario dantesco”
Venerdì 25 giugno ha aperto al pubblico l’esposizione temporanea “Inferno. Bestiario dantesco”, curata da Naturaliter con la collaborazione del Museo e inserita nel ricco calendario di celebrazioni per i 700 anni dalla morte del “Sommo Poeta”. In occasione dell’apertura la mostra è stata visitata da circa 300 persone, incuriosite da un’insolita interpretazione dell’Inferno dantesco.
Storie in valigia
C’è una bella inquadratura, fatta in una limpida mattina d'inverno, che mostra una donna in mezzo al cortile d'onore della Certosa. Passeggia accanto a quella che sembra una linea di unione tra luce e ombra. Ha un lungo cappotto rosso e scarpe che paiono di un'altra epoca. Attraversa il cortile, incamminandosi verso l'ingresso del Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa.
Sul disegnare
Il disegno è da sempre insito nella natura umana. I ritrovamenti preistorici ci raccontano che l'Uomo ha sempre tracciato linee. E che muovere la mano e dare forma a un pensiero attraverso un segno fa parte del suo essere. Sin dall'infanzia ogni persona tenta delle raffigurazioni, cerca dei modi per esprimersi.
Il Giardino del Monte Pisano
Il Monte Pisano accoglie il nostro Museo e noi accogliamo il Monte Pisano in un circolo virtuoso di rispetto, tutela e conoscenza. Nel piccolo cortile interno di fianco alla nostra Galleria storica abbiamo deciso di ospitare le piante spontanee del territorio. Oltre 100 specie erbacee e arbustive, distribuite nel rispetto delle loro esigenze ecologiche e delle consociazioni naturali, stanno dando vita a un Giardino che ricrea gli ambienti naturali del Monte Pisano.
Breve storia della tassidermia
Il significato etimologico del termine tassidermia è ordinamento, disposizione della pelle. Nella sua forma più ancestrale il procedimento era praticato già dall'uomo preistorico per la concia delle pelli ad uso di vestiario od altro e per la creazione di monili decorativi. Un particolare tipo di tassidermia era quello praticato dagli egiziani, più propriamente detta imbalsamazione, in quanto faceva uso di oli e balsami che venivano fatti assorbire dai corpi dopo una appropriata disidratazione, al fine di eliminare la maggior quantità di liquidi con l'utilizzo del natron, che è un carbonato di sodio.
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